Disponibile

Macao


Milano

4

tel:

web: www.macaomilano.org

facebook:

email:

Beni comuni e cittadinanza attiva

 Una Città Aperta

Partiamo da ciò che vogliamo e immaginiamo.

Vogliamo che sul territorio metropolitano ci sia la possibilità, per gruppi di cittadini e cittadine, anche senza doversi costituire in soggetti giuridici, di gestire direttamente una proprietà abbandonata, privata o pubblica che sia.

Vogliamo che questi spazi, una volta a disposizione, possano essere governati da una collettività aperta di persone, fisiche e giuridiche, riunite in forma assembleare.

Vogliamo che la possibilità di gestire questi beni non discenda esclusivamente dalle disponibilità economiche degli interlocutori, ma diventi occasione per chi non le ha, di creare economie e reddito.

Vogliamo che l’amministrazione pubblica agevoli la produzione e il lavoro all’interno di questi spazi, ad esempio attraverso norme speciali su agibilità, fisco, Siae, ASL, ecc. in particolare per tutte quelle situazioni che riqualificano il territorio urbano, avviando attività produttive sotto il governo di un assemblea aperta.

Vogliamo che gli spazi, anche se formalmente abbandonati, nei quali gruppi di persone stanno già oggi producendo e riqualificando territorio urbano, vengano considerati come spazi pieni.

Abbiamo deciso di provare a incidere sull’apertura del Comune di Milano, con  degli obiettivi precisi, non fumosi, che potessero costruire dispositivi capaci di cambiare le  regole del gioco. Per questo, riconoscendolo come uno strumento utile per tracciare un percorso innovativo, da luglio 2014, Macao è impegnato in un Tavolo di lavoro con il Comune, sul tema degli spaziabbandonati.

Abbiamo proposto che il tavolo lavorasse, attraverso un’istruttoria pubblica, alla redazione di una delibera che possa misurarsi con i nostri desideri, e la proposta è stata accettata  dai rappresentanti del Comune: il Tavolo pubblico con l’amministrazione si è posto l’obiettivo di scrivere una delibera che il Comune si impegna a portare in discussione in Consiglio comunale entro marzo del2015.

Stiamo facendo questo lavoro perché dotarsi di una delibera del genere significherebbe avere uno strumento concreto per poter gestire dal basso proprietà pubbliche e/o private,  e avere le condizioni per poter produrre e creare reddito in un ambiente normativo agevolato.

Non diamo affatto per scontato che il Consiglio comunale approvi la delibera così come la stiamo scrivendo, dal momento che stravolgerebbe le regole che determinano da sempre la gestione del territorio, ma portare su un piano pubblico questa discussione, allargarla e accogliere altre suggestioni, rende reali le possibilità che una trasformazione radicale nella gestione della città avvenga.

Linee programmatiche di intervento e discussione sul tema del rapporto tra Beni Comuni e Cittadinanza Attiva:

 Macao esprime la volontà di avviare una discussione, a livello locale e nazionale, che miri a qualificare il concetto di beni comuni radicandolo in processi di democrazia partecipativa. Macao vuole contribuire ad una riformulazione delle modalità di utilizzo dei beni collettivi, senza rientrare in meccanismi di affidamento e delega a soggetti pubblici o privati che promuovono un diritto esclusivo edescludente.

Considerando la valenza politica d'una lettura incrociata dell'articolo 43 della Costituzione Italiana e delle norme che regolamentano gli Usi Civici, Macao richiede alle istituzioni il riconoscimento di quel processo per cui un Bene Comune possa essere restituito ad una determinata Comunità di Riferimento, intesa come una moltitudine di soggetti che di quel bene voglia fare un uso inclusivo ed includente.

Considerato che:

Macao, in qualità di movimento politico, artistico e di ricerca, ha valorizzato e restituito alla pubblica utilità edifici abbandonati e in condizioni di degrado localizzati all’interno della  città di Milano, rivitalizzando questi luoghi tramite proposte artistiche e culturali, e avviando fuori e dentro di essi una sperimentazione di forme di democrazia partecipativa e di condivisione della produzione e dellavoro.

L'esperienza di Macao dimostra come, in tali occasioni, una comunità di cittadini, lavoratori ed utenti, possa definire come Bene Comune uno spazio e le pratiche che lo attraversano, grazie alla piena legittimità di processi costituenti fondati sulla partecipazione e la cittadinanza attiva.

Il contesto in cui ci si muove è connotato dall'enorme quantità di spazi lasciati all'abbandono e al degrado, all'interno di un quadro nel quale il Comune non ha le risorse economiche e materiali necessarie a riqualificarli e restituirli alla città. Al contempo, forme di cittadinanza attiva quali Macao, dimostrano di poter svolgere in autonomia questa funzione pubblica, senza però che questo merito venga loro riconosciuto.

Tali realtà, rimanendo estremamente fluide nella propria composizione, si articolano secondo modalità tali da non poter essere formalizzate nei canoni attualmente necessari per costituirsi in personalità giuridiche (per esempio assenza di organizzazione gerarchica, adozione del metodo del consenso, estraneità a concetti quali la delega o il voto).

Macao propone di:

Avviare una discussione pubblica, aperta ai cittadini e alle istituzioni locali e nazionali, per qualificare in modo condiviso il concetto di beni comuni e per definire un riconoscimento giuridico alle Forme e alle Pratiche di Legittimazione della Cittadinanza Attiva. Nello specifico, e in coerenza con l'articolo 43 della Costituzione Italiana e con i regolamenti sugli Usi Civici, Macao intende favorire una forma democratica di gestione del bene comune monumentale denominato Ex Borsa del Macello, situato all'indirizzo di  Viale Molise 68 - 20137 -Milano.

La destinazione d'uso che si intende promuovere per il suddetto spazio, sarà determinata con modalità partecipative e avrà esito in attività condivise dalla comunità di riferimento. Tali attività dovranno consentire di restituire il bene comune a servizio della collettività, in qualità di servizio capace di generare e ridistribuire risorse materiali ed immateriali, in accordo con principi ispirati ad un atteggiamento responsabile e rispettoso dei diritti e degli interessi delle generazioni presenti e di quelle future.

La necessità di avviare una discussione intorno a queste tematiche, è data dalla consapevolezza che il processo di valorizzazione dei beni comuni, al quale Macao ha contribuito con le proprie azioni, non è riconducibile alla cornice dei tradizionali strumenti  di gestione e di assegnazione temporanea di beni pubblici ad associazioni o enti giuridicamente costituiti. Pertanto, volontà di Macao è quella di fondare nuove pratiche di riappropriazione dei beni comuni da parte della collettività, favorendo la collaborazione di una molteplicità di soggetti che si riconosca nell’impegno di farne un uso il più possibile aperto e partecipativo. L'utilizzo e la gestione degli spazi da parte di una comunità di riferimento così identificata, dovrà perciò avvenire tramite la definizione e l'applicazione di unregolamentoispiratoalogiched'inclusioneeautodeterminazione.

I principi sui quali Macao fonda la propria azione e il proprio impegno sono:

  • Dichiarareinmodochiarolefinalità,ilmetodoegliesiticheintendeperseguire;
  • Garantire processi di democraziapartecipativa;
    • Tutelarel'accessibilitàelafruizionedirettadelbenecomunedapartedellacollettività;
  • Assicurare che la gestione e la programmazione delle attività si svolgano in modalità condivise epartecipate;
  • Operare in modalità di ricerca e di studio, anche attraverso la collaborazione con enti di formazione e sperimentazione presenti sul territorio nazionale einternazionale;
    • Favorire attività artistiche e culturali aperte allacittadinanza;
    • Non perseguire scopo dilucro.

Tale proposta trova fondamento e si pone in dialogo con:

  • L’articolo 43 della CostituzioneItaliana.
  • Le norme che regolano gli Usi Civici(varie).
  • I Materiali di lavoro della Commissione Rodotà, “I Beni Pubblici”, a cura della Segreteria Scientifica, Ministero della Giustizia, Roma, 15 febbraio2008

La delibera del Comune di Napoli - prot. n° 400 del 25/05/2012. Oggetto: linee di indirizzo per la destinazione del complesso di San Gregorio Armeno, denominato ex Asilo Filangieri, situato in Vico Giuseppe Maffei n°4, luogo con utilizzo complesso in ambito culturale, nonché come luogo di sperimentazione della fruizione, dei processi di elaborazione della democrazia partecipata nell'ambito della cultura, intesa come bene comune e come diritto fondamentale dei cittadini.

 

 

 

Cosa facciamo noi

Cittadinanzattiva grazie al network “Disponibile!", una rete di buone pratiche già attive sul territorio nazionale per il riutilizzo di beni ed aree abbandonate, si propone per il riutilizzo di patrimoni immobiliari inutilizzati che attendono una utilizzazione, un recupero, una nuova vita.

chi siamo

Cosa puoi fare tu

Riscopri la bellezza dei beni abbandonati e Condividi con noi la tua idea per rivalorizzarli!
Gli edifici non utilizzati dovrebbero tornare ad essere beni comuni e come tali utilizzati dalle comunità.

invia una segnalazione